Gallo simbolo della Francia

Il gallo: simbolo nazionale francese

Ogni paese del mondo è caratterizzato da un animale emblematico che incarna la sua identità. Il lupo per l’Italia, il toro per la Spagna, il leone per l’Inghilterra, l’aquila per la Germania, solo per citarne alcuni. La Francia, invece, ha scelto come suo simbolo nazionale il gallo (coq in francese), l’uccello che canta fieramente “cocorico” e non “chicchirichì”.
Questo pennuto, simbolo di forza, coraggio e dedizione è ancora oggi presente nei monumenti storici e sulle magliette degli sportivi. Ma da dove proviene questa celebrità?

Dai Celti al Medioevo

Il legame tra il gallo e la Francia ha radici che affondano nella storia, risalendo a ben duemila anni fa. In quell’epoca la Francia era abitata dai Celti, che i romani chiamavano Galli. La parola latina “gallus” veniva usata sia per designare il gallo, sia per riferirsi agli abitanti della Galia, ovvero i Galli stessi.
Durante le guerre galliche, Giulio Cesare fece un paragone tra l’ardore dei Galli e il coraggio del gallo che proteggeva la sua gallina e le sue uova. Tuttavia, per molti secoli, il gallo fu associato a connotazioni negative, ritenuto un animale pretenzioso, e il suo canto era persino paragonato a un urlo.

Gli autori medievali, al servizio dei sovrani d’Inghilterra e dell’imperatore di Germania, deridevano il re di Francia paragonandolo a un gallo! Il regno di Francia veniva rappresentato come una corte di galli e le sue gesta venivano considerate goffe, proprio come il comportamento maldestro di un gallo.

Dal Rinascimento a Napoleone

Tuttavia, all’alba del Rinascimento, i re di Francia abbracciarono finalmente il gallo come simbolo della forza del loro regno. Luigi XIV aveva un’affinità particolare per questo animale e lo associò al sole, trasformandolo nell’uccello reale per eccellenza. Il gallo non era più oggetto di scherno, ma di orgoglio. L’espressione francese fier comme un coq (fiero come un gallo) illustra alla perfezione questo pensiero. Coraggioso e protettivo nei confronti della gallina e dei pulcini, il gallo divenne un simbolo della vicinanza del re sui suoi sudditi. Durante la rivoluzione francese, il gallo fu utilizzato come emblema di un popolo in rivolta, denunciando l’ingiustizia come fa un gallo con il suo canto. Tuttavia, la sua popolarità subì una battuta d’arresto con l’ascesa di Napoleone I, che preferì l’aquila come simbolo imperiale.

Fino ai giorni nostri

Fu solo nel 1830, con la Monarchia di luglio, che il gallo venne riabilitato come uno dei simboli ufficiali della Francia. Il suo profilo comparve su bandiere, sigilli e bottoni della guardia nazionale.

Il gallo divenne anche un emblema sportivo francese, adornando dal 1909 gli abiti degli atleti olimpici e le maglie delle squadre nazionali di calcio e rugby.
Negli anni 20, l’azienda Le Coq Sportif divenne il fornitore ufficiale delle federazioni francesi di rugby, calcio, basket e atletica, adottando il gallo come parte integrante del suo logo nel 1948.

Fin dal Medioevo il gallo venne collocato in cima ai campanelli delle chiese, dove la sua combattività e vigilanza erano considerate un deterrente contro le forze maligne. Un esempio notevole della sua resilienza fu evidenziato nel 2019, quando il gallo posizionato sulla guglia della cattedrale di Notre Dame de Paris sopravvisse al devastante incendio, rimanendo intatto tra le macerie dopo una caduta di oltre 96 metri.


In sintesi, il gallo è diventato un simbolo iconico della Francia grazie alle sue radici storiche, culturali e politiche, rappresentando l’orgoglio, la forza e l’indipendenza della nazione francese, senza dimenticare che le coq au vin (galletto cotto nel vino) è anch’esso uno dei piatti più emblematici della cucina francese!

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