
Intervista a Paolo, interprete di conferenza
Dietro le quinte di uno dei mestieri più difficili al mondo – intervista a un interprete di conferenza internazionale
Abbiamo parlato con Paolo, interprete di conferenza internazionale con oltre 15 anni di esperienza in eventi internazionali di alto profilo. Il protagonista di questa intervista, che lavora con inglese e francese, ci ha raccontato come si prepara per affrontare una grande conferenza, quali sono le sfide più comuni e quali consigli darebbe a chi si affida a un servizio di interpretariato.
Inlingua Padova Treviso: Grazie per essere qui con noi oggi Paolo. Puoi raccontarci qual è il processo di preparazione per un incarico di interpretariato in una conferenza internazionale?
Paolo: Grazie a voi per l’invito! Prepararsi per una conferenza internazionale richiede molto lavoro. Il primo passo è sempre lo studio dei materiali che mi vengono forniti dall’organizzazione. Solitamente ricevo in anticipo i programmi, gli abstract degli interventi e, se disponibili, i discorsi dei relatori. Questo mi permette di avere un’idea chiara dei contenuti e delle terminologie tecniche che potrebbero emergere. In eventi di grandi dimensioni, come una conferenza internazionale o un vertice economico, ci possono essere tematiche molto specifiche, dalla geopolitica alla scienza.
Inlingua PT: Quanto tempo ti serve solitamente per prepararti prima di un incarico importante?
Interprete: Dipende molto dalla complessità del tema e dalla durata dell’evento. Per una conferenza di un paio di giorni, dedico almeno una settimana intera alla preparazione. Se si tratta di un settore in cui sono già specializzato, magari posso ridurre il tempo, ma in ogni caso la preparazione è un processo che non va mai sottovalutato. Ogni conferenza è unica, e anche quando ho già lavorato su argomenti simili, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.
Inlingua PT: A proposito di terminologia tecnica, come affronti i termini o concetti specifici che potresti non conoscere?
Interprete: Questa è una parte fondamentale del mio lavoro. Una delle prime cose che faccio è costruire un glossario. Creo una lista di parole chiave che potrebbero essere utilizzate durante l’evento e, se necessario, le confronto con fonti affidabili. A volte mi capita di consultare i relatori stessi, specialmente quando si parla di tecnicismi molto particolari. Il mio obiettivo è sempre quello di essere preparato a ogni evenienza, riducendo al minimo il rischio di improvvisazione.
Inlingua PT: Oltre allo studio dei materiali, quali altre strategie utilizzi per prepararti mentalmente e fisicamente?
Interprete: La preparazione mentale è fondamentale. In primis, mi assicuro di essere ben riposato prima di una conferenza importante, perché l’interpretazione simultanea richiede una concentrazione estrema. Faccio anche molta pratica di ascolto e interpretazione in contesti simili, per mantenere la mente allenata. A livello fisico, il giorno dell’evento è essenziale non farsi sorprendere da un calo di energie, quindi ho sempre degli snack a portata di mano. Lavorare in una cabina per ore può essere faticoso, quindi mi assicuro di essere al massimo delle mie forze.
Inlingua PT: Quali sono le sfide più comuni che incontri durante una conferenza dal vivo?
Interprete: Le conferenze dal vivo presentano sempre delle incognite. Tra le sfide principali ci sono i cambiamenti dell’ultimo minuto: un relatore che modifica il suo discorso o decide di parlare a braccio può mettere alla prova anche l’interprete più esperto. Poi c’è il ritmo del parlato: alcuni oratori parlano molto velocemente, altri fanno salti logici che possono rendere difficile seguire il discorso. Ma forse la cosa più complicata è gestire l’ansia da prestazione, perché sai che ogni parola che dici ha un peso per il pubblico che ti ascolta.
Inlingua PT: Come affronti l’ansia prima e durante l’evento?
Interprete: Dopo tanti anni di esperienza, ho imparato a gestirla. Prima di salire in cabina faccio esercizi di respirazione per calmarmi. Durante l’interpretazione, mi concentro totalmente sull’oratore e mi isolo dal resto. Più sei preparato, più riesci a tenere sotto controllo l’ansia. E poi ci sono i colleghi: lavoriamo sempre in squadra, e sapere di avere qualcuno accanto che può supportarti è un grande aiuto.
Inlingua PT: Qual è la cosa peggiore che possa succedere durante una conferenza per un interprete?
Interprete: Quando gli oratori decidono di leggere il discorso al posto di parlare a braccio, magari anche saltando velocemente da una pagina all’altra. Soprattutto se non si ha il discorso sotto mano, diventa molto difficile produrre una traduzione di qualità.
Inlingua PT: Che consiglio daresti a chi si affida a un servizio di interpretariato per un evento internazionale?
Interprete: La comunicazione tra il cliente e l’agenzia di interpretariato è essenziale per la buona riuscita dell’evento. Il mio consiglio è di fornire il maggior numero possibile di informazioni in anticipo: agenda, discorsi, presentazioni, perfino i nomi dei partecipanti, se possibile. Più dettagli fornite, migliore sarà la preparazione dell’interprete. E non abbiate paura di fare domande all’agenzia o all’interprete: ad esempio, se ci sono terminologie specifiche, fate in modo che siano chiare prima dell’evento.
Inlingua PT: Grazie mille Paolo per aver condiviso con noi la tua esperienza. È stato davvero illuminante!
Interprete: Grazie a voi! È stato un piacere poter raccontare in questa intervista qualcosa di questa splendida professione.
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